Friday, December 18, 2009

NGN, la nuova banda larga e il progetto per l'Italia


Ecco di cosa si parlava, NGN, ovvero Next Generation Network, la Rete di prossima generazione. Era il progetto di Francesco Caio, datato maggio 2009, e non era neanche male. In un rapporto di oltre 100 pagine analizzava la situazione di mercato, dava delle indicazioni per favorirne l'ulteriore sviluppo, affrontava il problema del digital divide e proponeva (attenzione a non usare certe parole !) delle soluzioni per l'allocazione dei fondi pubblici per la banda larga oltre ad alcuni possibili interventi strutturali. Tutto questo nel report presentato al governo. Un piano complesso dunque, che avrebbe sicuramente favorito l'occupazione, visto che si parla di un'operazione della durata di circa 7 anni almeno, ma che avrebbe, altrettanto sicuramente, portato dei benefici altissimi e finalmente l'Italia a superare il gap con il resto dei paesi occidentali.
E qui c'e' anche un po' della nostra incapacita' di guardare lontano, perche' mentre si discute su chi debba possedere la rete, ovvero la struttura passiva, non si comprende che il "business", contrariamente a quento succede per le telecomunicazioni piu' tradizionali, sta nei servizi e software offerti.
Quindi, come Caio suggerisce, la necessita' dovrebbe essere quella di favorire la collaborazione tra la rete "passiva" e chi offre i servizi.
Mentre da noi si discute, questo tipo di operazione e' gia' in atto in Francia e in UK, dove si prevede un rincaro delle bollette per far fronte ai costi, con il rischio di rimanere ancora una volta al palo in un settore potenzialmente molto ricco.

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