Wednesday, December 16, 2009

Un punto a favore dei migranti: anche per gli sbarchi a Lampedusa il giudice trasmette gli atti alla Corte Costituzionale


Quello che segue e' una nota su Facebook di Ernesto Maria Ruffini, che credo sia giusto diffondere


Un punto a favore dei migranti: anche per gli sbarchi a Lampedusa il giudice trasmette gli atti alla Corte Costituzionale

Processare gli immigrati clandestini che sbarcano a Lampedusa è probabilmente incostituzionale.
Le nuove norme sul reato di immigrazione clandestina sono entrate in vigore l’8 agosto scorso e il giorno successivo 21 ragazzi provenienti dal nord africa sono stati fermati a Lampedusa e rinviati a giudizio per essere arrivati in Italia senza permesso, clandestinamente. Un giudizio che è stato celebrato dinanzi al giudice di pace di Agrigento, al quale spetta la competenza per giudicare quegli immigrati. E’ infatti quello il giudice che deve giudicare tutti gli stranieri che sbarcano clandestinamente sulle coste dell’isola di Lampedusa o che riescono ad arrivare fino alle coste siciliane che si affacciano sul quel tratto di canale di Sicilia che ha interrotto la speranza di tante vite.
Oggi si è pronunciato sulle eccezioni di incostituzionalità che avevo sollevato nel mese di agosto nel corso del processo contro quei ragazzi, all’indomani dell’entrata in vigore delle nuove norme sul reato di immigrazione clandestina. Una battaglia iniziata e condivisa giorno dopo giorno con l’associazione A Buon Diritto presieduta da Luigi Manconi.
A quelle eccezioni, nelle settimane successive, si erano aggiunte anche quelle sollevate dalla stessa Procura della Repubblica di Agrigento. Questa sola circostanza era già stata un successo. Se gli stessi p.m. che sono chiamati ad incriminare gli immigrati iniziano ad avere dubbi sulla costituzionalità delle norme che devono applicare vuol dire che qualcosa si sta muovendo nella giusta direzione.
Quando entro in aula, alle spalle del Giudice, appesa alla parete noto un enorme quadro in legno con una semplice scritta in bronzo: “La legge” e non “La legge è uguale per tutti”, ma solo “La Legge”. Chissà il perché. Memore di altre aule di giustizia e di altri giudici, leggo quel cartello con curiosità e preoccupazione. Se la legge non è uguale per tutti, potrebbe ancora essere considerata una legge o una legge giusta? La preoccupazione comunque scompare alla lettura dell’ordinanza.
Secondo l’interpretazione accolta dal Giudice, il nuovo reato di immigrazione clandestina presenta diversi profili di incostituzionalità. Sia perché “l’ingresso o la presenza illegale del singolo straniero non paiono rappresentare, di per sé, fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale, ma sono l’espressione di una condizione individuale, quella di migrante”; sia perché “la perseguibilità penale dello straniero appare irragionevole, non agevolando in alcun modo le procedure di espulsione”. Altri profili di incostituzionalità: perché in contrasto con il principio di uguaglianza previsto dall’art. 3 della Costituzione; e perché, infine, la norma risulta contraddittoria con “gli obblighi assunti dall’Italia in materia di trattamento dei migranti”.
Non è il primo giudice investito della questione di costituzionalità, ma il suo accoglimento ha un’evidente valore simbolico, dal momento che davanti a questo giudice sono portati tutti coloro che, dopo estenuanti traversate del Canale di Sicilia, approdano in Italia. Una valore simbolico che è reso ancor più palese dalle immagini, impresse nella memoria di tutti noi, di persone stremate a bordo di improbabili imbarcazioni. E sarebbero questi gli “invasori”?
Ernesto Maria Ruffini (A Buon Diritto)

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