Wednesday, December 30, 2009

Mille piazze: la piazza del Primo Marzo 2010


A volte bisogna provare a sfidare l'impossibile. A volte bisogna provare a pensare che anche 4 milioni di persone, almeno secondo le stime attuali, possano ribellarsi, possano pensare che non si debba essere sfruttati e additati per tutti i mali di questa Italia spesso incapace di integrare e armonizzare le parti attive.

In fondo, dobbiamo comprendere che il progresso della societa' non puo' non passare per la condivisione e l'apertura verso i nuovi elementi di cui si compone il nostro Paese e comprendere che tutto cio' non puo' che essere un bene.

La diversita' e' una ricchezza che molte nazioni piu' avanzate hanno imparato a sfruttare per migliorarsi. Una grande manifestazione nazionale sarebbe l'occasione giusta per far comprendere a molti che questa e' gia' una realta', che gia' oggi e' impossibile poter fare a meno del contributo degli immigrati.

Allora uniamoci, proviamo tutti insieme a mobilitarci, a far mobilitare queste persone, a farli sentire per cio' che sono, ovvero parte integrante del nostro tessuto sociale.

Qui trovate il gruppo Facebook, questo e' invece il gruppo romano.

Per iscriversi, mandare una email a primomarzo2010@gmail.com, mentre per il gruppo di Roma potrete rivolgervi a primomarzo2010roma@gmail.com.

Cosa fare ?
In questa fase potete aiutarci in vari modi:

a) segnalandoci la disponibilità a costituire dei comitati locali;
b) facendo conoscere l'iniziativa dentro e fuori internet;
c) trasmettendoci idee e proposte non solo sul Primo Marzo in senso stretto ma anche e soprattutto su come movimentare il periodo di tempo che ci separa da quella data;
d) segnalandoci la disponibilità a creare delle partnership con realtà locali già esistenti e organizzate.

Ricordiamo che il nostro obiettivo è organizzare, in coincidenza con la francese journée sans immigrés: 24h sans nous, una serie di iniziative nelle diverse città che rendano evidente all'opinione pubblica italiana quanto importante e determinante sia la presenza degli immigrati per la tenuta del Paese.

ps il manifesto dell'iniziativa e' stato modificato dall'originale solo perche' appoggiamo l'iniziativa.

Il web3.0

Quello che dicevo qualche giorno fa, su cio' che sara' internet. Il futuro non e' la rete, sono i servizi della rete.

Saturday, December 26, 2009

I video dell'iniziativa "Libera Rete in libero Stato





Qui invece il servizio del TG3

Thursday, December 24, 2009

Sono giorni dell'Ambaradan


Non volevo sottindere qualcosa di sconcio, ne' tantomeno menzionare il massiccio dell'Etiopia, ma nella stagione dell'amore tra una riforma condivisa e un regalo di Natale, soltanto sottolineare come uno dei soggetti di questi giorni sia stato Internet che qualcuno ha definito cosi.
Ebbene si, cari amici, non ve l'ho detto mai, ma io sono "vicino agli ambienti dei social network". A Natale devo fare questa confessione, ho provato a nascondervelo in tutti i modi, pero' adesso sento la necessita' di fare questa confessione. A Natale, sentirei di offendere quei 350 milioni di persone che sono iscritte a Facebook, se non riconoscessi che mi sento vicino a loto.
Sembra che gli ambienti del social network siano colpevoli del terrorismo piu' becero, simile a quello degli anni 70. Quindi, a tutti, smettetela con i "regali virtuali", noiosissimi e irritantissimi oggetti che sembrano colpire senza preavviso e soprattutto provocano dei danni ai denti e al setto nasale quando lanciati con violenza da un computer all'altro.

Per questo, dopo "Don't touch my net", ieri ci siamo lanciati noi in un'altra azione di terrorismo dimostrativo, per provare l'assoluta pericolosita' di Facebook e di internet, piu' in generale. Insieme ai ragazzi viola, insieme a Pippo Civati, a Alessandro Gilioli e Guido Scorza, ci siamo ritrovati a Piazza del Popolo, a costruire una rete simbolica che denunciasse la sciocchezza e il tentativo, questo si terroristico, di limitare la liberta' di espressione su Internet.
Ci hanno raggiunto anche Ignazio Marino, Sandro Gozi, Marco Pacciotti e Vincenzo Vita. Anche loro armati, anche loro a passeggiare tenendo un lembo della rete, pericolosissima si, perche' attenta al controllo a cui si vuole sottoporre tutta l'informazione senza comprendere che la rete e' un mezzo molto diverso, non e' come una condotta dell'acqua, e che o si e' un regime come la Cina o l'Iran, oppure e' impossibile controllare tutti i servizi. Perche' questo e' la rete, non il sistema passivo, ma i servizi che sono innumerevoli, e che, dunque, le informazioni comunque circolerebbero attraverso Freenet, per esempio, che consente di farle rimbalzare all'esterno senza possibilita' di controllo.
Pericolosi, perche' un manipolo di pazzi vicini agli ambienti del libero pensiero si e' ritrovato il 23 dicembre nella Roma che fa "scioppin", riuscendo a coinvolgere i passanti.
Lontano, verso altre persone, a centinaia di km, lancia un messaggio di democrazia, di opportunita' e di dissenso, senza alcuna organizzazione, tutto chiuso in quel piccolo mondo che e' l'ambaradan, soltanto in Italia 21 milioni di persone.
Buon Natale a tutti !


Friday, December 18, 2009

NGN, la nuova banda larga e il progetto per l'Italia


Ecco di cosa si parlava, NGN, ovvero Next Generation Network, la Rete di prossima generazione. Era il progetto di Francesco Caio, datato maggio 2009, e non era neanche male. In un rapporto di oltre 100 pagine analizzava la situazione di mercato, dava delle indicazioni per favorirne l'ulteriore sviluppo, affrontava il problema del digital divide e proponeva (attenzione a non usare certe parole !) delle soluzioni per l'allocazione dei fondi pubblici per la banda larga oltre ad alcuni possibili interventi strutturali. Tutto questo nel report presentato al governo. Un piano complesso dunque, che avrebbe sicuramente favorito l'occupazione, visto che si parla di un'operazione della durata di circa 7 anni almeno, ma che avrebbe, altrettanto sicuramente, portato dei benefici altissimi e finalmente l'Italia a superare il gap con il resto dei paesi occidentali.
E qui c'e' anche un po' della nostra incapacita' di guardare lontano, perche' mentre si discute su chi debba possedere la rete, ovvero la struttura passiva, non si comprende che il "business", contrariamente a quento succede per le telecomunicazioni piu' tradizionali, sta nei servizi e software offerti.
Quindi, come Caio suggerisce, la necessita' dovrebbe essere quella di favorire la collaborazione tra la rete "passiva" e chi offre i servizi.
Mentre da noi si discute, questo tipo di operazione e' gia' in atto in Francia e in UK, dove si prevede un rincaro delle bollette per far fronte ai costi, con il rischio di rimanere ancora una volta al palo in un settore potenzialmente molto ricco.

Quale Italia ?




Vedete, si puo' dire di tutto della trasmissione di Santoro, ma queste sono testimonianze chiare di un'Italia, di una parte d'Italia a cui noi non possiamo dire di si. La prospettiva di un Nord e un partito che ricerca la propria identificazione e giustificazione nel disagio, da qualunque parte esso provenga, e che vigliaccamente impone la propria politica violenta contro le classi piu' deboli e minoritarie, non puo' essere alimentata ne' in alcun modo accettata.
Un'amministrazione comunale che lede i diritti democratici e di convivenza civile dei propri cittadini dovrebbe essere commissariato, alla stregua di quelli mafiosi, perche' anticostituzionale e antirepubblicano. Perche' noi, cittadini, non facciamo fronte comune e chiediamo il commissariamento di quella giunta per manifesta e reiterata incostituzionalita'? Oddio, dovremmo chiederlo anche di qualcun altro.

da China Files:reports from China




La novità della giornata (17/12/09 ndr) in Cina è la seguente: non si potranno più registrare domini .cn in modo individuale. Da lunedì scorso il CNNIC (China Internet Network Information Center) ha sospeso la possibilità per singoli di registrare domini .cn. Il dominio cinese potrà essereregistrato solo da aziende, obbligate ad allegare unafotocopia che certfichi l'esistenza della loro società e un certificato di identità delle persone. Tutti i domini .cn individuali sarannoesaminati e selezionati da parte dell'autorità, e quelli riconosciuti come “impropri” verranno rimossi dal database.

Lunedi il CNNIC ha inoltre sospeso 775 domini .cn (lo riporta quest'oggi anche il Quotidiano del Popolo) utilizzati impropriamente per ospitare siti porno. E' il primo risultato della "hot line” istituita dal Centro per ricevere le denunce anonime - e retribuite - sull'uso illegale dei nomi di dominio. La campagna anti porno ha coinvolto anche i motori di ricerca stranieri Google e Yahoo, finiti nella black list del Centro (secondo alcuni con lo scopo di favorire i motori di ricerca cinesi).

Chi si augurava che dopo Olimpiadi, 60 anni della repubblica e visita di Obama, si allentassero le maglie del controllo governativo su internet, evidentemente sbagliava. Resta da chiedersi, viste le polemiche italiani recenti e la demonizzazione di internet conseguente, se la Cina sia il passato o il futuro. L'internet cinese ha ormai il numero di navigatori più vasto al mondo, circa 300 milioni di utenti.

Questo e' il link all'articolo originale

Thursday, December 17, 2009

Libera Rete in libero Stato


Dopo la decisione di presentare un disegno di legge su Internet – tutt’altro che rassicurante nonostante il buonismo esibito da Maroni - l’Istituto per le politiche dell’innovazione attraverso Guido Scorza, insieme a Diritto alla Rete e a diverse altre associazioni digitali e singoli cittadini – tra cui gli organizzatori del No-B day – hanno deciso di non lasciare che si legiferi sulla Rete senza far sentire la voce pacifica ma determinata di chi non vuole alcuna nuova norma che preveda oscuramenti e filtri sul Web.
Diamo a tutti appuntamento mercoledì 23 dicembre in piazza del Popolo a Roma dalle 17. Noi ovviamente ci saremo.

Posta in bacheca del gruppo Facebook la tua idea su cosa fare.
Adesioni e contatti:
liberareteinliberostato@gmail.com



Libera Rete in libero Stato
Internet è una piazza libera. Una sterminata piazza in cui milioni di persone si parlano, si confrontano e crescono. Internet è libertà: luogo aperto del futuro, della comunicazione orizzontale, della biodiversità culturale e dell’innovazione economica



Noi non accettiamo che gli spazi di pluralismo e di libertà in Italia siano ristretti anziché allargati.


Non lo accettiamo perché crediamo che in una società libera l’apertura agli altri e alle opinioni di tutti sia un valore assoluto. 


Non lo accettiamo perché siamo disposti a pagare per questo valore assoluto anche il prezzo delle opinioni più ripugnanti. 


Non lo accettiamo perché un Paese governato da un tycoon della televisione ha più bisogno degli altri del contrappeso di una Rete libera e forte.


Non lo accettiamo perché Internet è un diritto umano.
Libera Rete in libero Stato.

«Sono sempre stato uno strenuo sostenitore di Internet e dell’assoluta mancanza di censura».
(Barack Obama, discorso agli universitari cinesi, Shanghai, 16 novembre 2009)











La censura e i filtri su Google


Girovagando su internet e indagando un po'sulla censura negli altri paesi, trovo un sito molto interessante, Censearchip.
Questo sito non fa altro che comparare i risultati di Google in differenti nazioni. Quelle considerate sono: Cina, Francia, Germania e Stati Uniti.
E allora, provo a giocare un po'.  La prima parola che voglio indagare e' "G. W. Bush" e scopro che in Francia otterrei 23.600.000 risultati, negli USA soltanto 1.710.000, persino in Cina i risultati sono circa 24 milioni.
Provando, poi, ad inserire Tiananmen e facendo una comparazione simile, ottengo in USA 2.140.000 risultati, in Francia 3.190.000 risultati e in Cina 97 (!), mentre se faccio una ricerca delle immagini, vedo la piazza con i carri armati in Francia, mentre in Cina fiori, palazzi e Mao,  nulla riguardo la piazza armata.
Ultima curiosita', il sito e' parte del Centro Ricerche Reti Complesse dell'Universita' dell'Indiana.


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Wednesday, December 16, 2009

Un punto a favore dei migranti: anche per gli sbarchi a Lampedusa il giudice trasmette gli atti alla Corte Costituzionale


Quello che segue e' una nota su Facebook di Ernesto Maria Ruffini, che credo sia giusto diffondere


Un punto a favore dei migranti: anche per gli sbarchi a Lampedusa il giudice trasmette gli atti alla Corte Costituzionale

Processare gli immigrati clandestini che sbarcano a Lampedusa è probabilmente incostituzionale.
Le nuove norme sul reato di immigrazione clandestina sono entrate in vigore l’8 agosto scorso e il giorno successivo 21 ragazzi provenienti dal nord africa sono stati fermati a Lampedusa e rinviati a giudizio per essere arrivati in Italia senza permesso, clandestinamente. Un giudizio che è stato celebrato dinanzi al giudice di pace di Agrigento, al quale spetta la competenza per giudicare quegli immigrati. E’ infatti quello il giudice che deve giudicare tutti gli stranieri che sbarcano clandestinamente sulle coste dell’isola di Lampedusa o che riescono ad arrivare fino alle coste siciliane che si affacciano sul quel tratto di canale di Sicilia che ha interrotto la speranza di tante vite.
Oggi si è pronunciato sulle eccezioni di incostituzionalità che avevo sollevato nel mese di agosto nel corso del processo contro quei ragazzi, all’indomani dell’entrata in vigore delle nuove norme sul reato di immigrazione clandestina. Una battaglia iniziata e condivisa giorno dopo giorno con l’associazione A Buon Diritto presieduta da Luigi Manconi.
A quelle eccezioni, nelle settimane successive, si erano aggiunte anche quelle sollevate dalla stessa Procura della Repubblica di Agrigento. Questa sola circostanza era già stata un successo. Se gli stessi p.m. che sono chiamati ad incriminare gli immigrati iniziano ad avere dubbi sulla costituzionalità delle norme che devono applicare vuol dire che qualcosa si sta muovendo nella giusta direzione.
Quando entro in aula, alle spalle del Giudice, appesa alla parete noto un enorme quadro in legno con una semplice scritta in bronzo: “La legge” e non “La legge è uguale per tutti”, ma solo “La Legge”. Chissà il perché. Memore di altre aule di giustizia e di altri giudici, leggo quel cartello con curiosità e preoccupazione. Se la legge non è uguale per tutti, potrebbe ancora essere considerata una legge o una legge giusta? La preoccupazione comunque scompare alla lettura dell’ordinanza.
Secondo l’interpretazione accolta dal Giudice, il nuovo reato di immigrazione clandestina presenta diversi profili di incostituzionalità. Sia perché “l’ingresso o la presenza illegale del singolo straniero non paiono rappresentare, di per sé, fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale, ma sono l’espressione di una condizione individuale, quella di migrante”; sia perché “la perseguibilità penale dello straniero appare irragionevole, non agevolando in alcun modo le procedure di espulsione”. Altri profili di incostituzionalità: perché in contrasto con il principio di uguaglianza previsto dall’art. 3 della Costituzione; e perché, infine, la norma risulta contraddittoria con “gli obblighi assunti dall’Italia in materia di trattamento dei migranti”.
Non è il primo giudice investito della questione di costituzionalità, ma il suo accoglimento ha un’evidente valore simbolico, dal momento che davanti a questo giudice sono portati tutti coloro che, dopo estenuanti traversate del Canale di Sicilia, approdano in Italia. Una valore simbolico che è reso ancor più palese dalle immagini, impresse nella memoria di tutti noi, di persone stremate a bordo di improbabili imbarcazioni. E sarebbero questi gli “invasori”?
Ernesto Maria Ruffini (A Buon Diritto)

Tuesday, December 15, 2009

La penetrazione di internet



Comincio da qui, da questo primo grafico che mostra la diffusione della rete negli ultimi dieci anni. E' una crescita costante che raggiunge dai 19 ai 21 milioni di persone in Italia. Gli ultimi anni risultano quelli in cui si ha la crescita piu' veloce. Questo significa, in un paese anagraficamente sempre piu' in la' con gli anni, che si puo' ragionevolmente pensare che la meta' della popolazione sia connesso a internet. L'accesso da casa raggiunge circa 16 milioni di persone (in ottobre 2009 dati Eurisko). In un anno, la crescita si e' attestata intorno al 23%, con il dato degli accessi che si e' triplicato dal 2001 al 2009. Lo sviluppo in Italia (+ 25 % in tre anni) in proporzione non è “lento”, ma non riesce a colmare il gap con altri paesi.





Credo siano interessanti i dati rispetto alla dimensione delle citta'. L'informazione che ricaviamo e' che il 70% di chi utilizza internet risiede fuori le grandi aree metropolitane e che internet e' piuttosto diffuso nei piccoli centri.



Cosi come rilevante e' il dato rispetto all'eta'. Quest'ultimo indica che internet e' utilizzato da larghissime fasce della popolazione, con degli estremi ovvi, ma che e' chiaro che stiamo andando verso un utilizzo universale della rete. E questo deve far riflettere perche' l'accesso alle informazioni in modo incontrollato sara' di dominio universale, indipendentemente dall'eta' o il luogo dove ci si trova. E' chiaro dunque che avere questo tipo di opportunita' non puo' non essere considerato che un diritto e bene ha fatto Zapatero, bene ha fatto la Finlandia a considerarlo tale. La rete e' l'unico mezzo di comunicazione che ad oggi non e' controllato, dove e' possibile reperire informazioni indipendenti e confrontabili. In rete, e' immediato poter verificare le informazioni che si ottengono e soprattutto trovare le fonti per poter approfondire qualunque tipo di notizia. La liberta' della rete e' fondamentale come la liberta' di pensiero.

dal blog di Pippo Civati: un appello che non possiamo non condividere

Libera rete in libero Stato


Abbiamo condannato la violenza, espresso preoccupazione senza distinguo, né precisazioni di sorta. Abbiamo definito idioti i fan di Tartaglia e la volgarità di alcune iniziative sul web. Ora, però, mi appello a blogger e utenti della rete per difendere uno spazio di libertà. Il nostro. Chiedo a tutti di aderire a questo gruppo di Facebook, nato per promuovere la piazza digitale e la libera informazione. Consiglio nuovamente a tutti di leggere l'editoriale di Michele Ainis. No alla censura, sì allo spazio per il dissenso, per il libero pensiero e la libera informazione (e per quel poco che ne rimane).



Di certo, cosi come abbiamo denunciato ieri le parole dell'on Carlucci (qui), non possiamo pensare ad una censura in rete.

Monday, December 14, 2009

Mille Piazze, Mille Paste: A Gerenzano

Ecco alcuni prodi dare il proprio contributo contro la messa all'asta dei beni confiscati alla mafia di cui avevamo parlato qui.

Grazie Mille ! Chiunque volesse contribuire, preghiamo di mandarci le foto.




..li stavamo aspettando.



Prendiamo le distanze dal folle gesto dell'aggressore di Berlusconi, cosi come prendiamo le distanze dal nostro Premier.
La nostra paura e' che questo evento drammatico per la nostra societa' diventi pretesto per porre dei limiti alla liberta' del web.

Noi non appoggiamo i gruppi nati sul web o su Facebook che inneggiano a Massimo Tartaglia, perche' questo non e' il nostro modo di intendere la democrazia. Tuttavia, le parole dell'on. Carlucci ci sembrano pericolose nell'altro senso.
Dire che la rete e internet si siano trasformati "in pericolose armi in mano a pochi delinquenti che, sfruttando l’anonimato, incitano alla violenza, all’odio sociale, alla sovversione", credo sia sciocco, sia perche' questi pochi non li conosciamo, sia perche' in rete ci sono milioni di persone, sia perche' l'odio sociale e' qualcosa di molto piu' complesso che non l'adesione ad un social network e semplificazioni di questo genere non fanno altro che alimentare la contrapposizione irrazionale tra modi diversi di pensare.

Sunday, December 13, 2009

Ancora sui Pirati

Il discorso di Rick Falckvinge su Agora' digitale
Il resto lo trovate qui, qui e qui.

La piazza 1001 a Trastevere(Roma)



Una bella mattinata a Trastevere, a piazza S. Cosimato. Abbiamo parlato con tante persone, anche quelle che erano li', al mercato, a fare la spesa. Abbiamo trovato tanta gente arrabbiata, con il governo e anche con noi. Perche', forse, se la situazione e' quella che e' la colpa e' anche nostra. E c'erano anche Alessandro Gilioli, Roberto Giachetti, e qualcuno dei NO B Day, a titolo personale. Siamo stati contenti di trovarli, perche' speriamo ci sia uno spirito comune. Di sicuro lo sente quella parte del PD che non ha avuto timore di scendere di fianco a loro in quella straordinaria giornata.

..e intanto il gruppo Facebook diventa sempre piu' grande.

Saturday, December 12, 2009

I Pirati di Svezia: una wiki-legge


Il partito Pirata (PP) nasce in Svezia con l'idea di riformare il concetto di copyright e il diritto d'autore che, secondo i membri del Partito, non garantiscono lo sviluppo culturale della societa' ma soltanto lo sfruttamente economico.
Sorprendentemente il PP e' diventato uno dei primi partiti in Svezia e sono stati aperti Pirat Parties in molte nazioni.
Ma qual e' la notizia che c'interessa ? Bene, il PP ha due suoi rappresentanti nel Parlamento Europeo che hanno redatto il primo Bill of Internet Rights, ovvero un Progetto di legge sui Diritti su Internet. Alcune delle cose previste : la disconnessione o la sanzione per illecito nel file sharing solo dopo essere passati dal giudice, il diritto di privacy e la liberta' di informazione online.
La cosa piu' interessante e' il carattere di questa legge, ovvero questa e' una wiki-legge, un po' come si era fatto per il programma di Marino per le primarie del PD. Questo significa soltanto che chiunque abbia suggerimenti, modifiche e proposte potra' farlo, online !
Un partito Pirata ma estremamente democratico. Una rivoluzione democratica, per un partito che e' in grado di avere i propri rappresentanti nel parlamento europeo, ancora una volta online. Il tutto molto lontano dai caminetti nostrani.

Su questo, segnaliamo qui anche quanto si sta facendo in Italia

Wednesday, December 9, 2009

1001 Piazza: Libera informazione



Entro il 31 dicembre 2009, verra’ ridiscusso il cosiddetto decreto Pisanu che introdusse, dopo l’attentato a Londra nel 2005, una normativa stringente sull’accesso a Internet.

Tra queste, quelle piu’ clamorose riguardano il wi-fi, per la cui concessione i pubblici esercizi dovranno chiedere l’autorizzazione alla Questura e concedere l’accesso soltanto dopo che l’utente avra’ presentato documento di identificazione e verra’ registrato. Vi e’ anche l’obbligo di custodire i dati del traffico, perche’ questi possano essere a disposizione delle autorità.

Per fare una comparazione, il numero di accessi Wi-Fi in Francia è 5 volte di più, nonostante si sia tentato di recuperare il gap grazie alle politiche attuate da alcune provincie e amministrazioni locali.

Nel frattempo e' come al solito la rete ad organizzarsi e 100 persone fra blogger, giornalisti, professori e giuristi hanno sottoscritto la "Carta dei Cento".

Alle «Mille piazze per l'alternativa» promosse dal Pd per il prossimo fine settimana, abbiamo pensato che fosse il caso di aggiungerne una: la 1001esima, una piazza telematica che trovate qui.
La rete è uno spazio di vera libertà, anche in Italia. L’accesso a internet deve essere un diritto per tutti i cittadini, come proposto da Zapatero in Spagna, come promesso ai cittadini finlandesi dal proprio governo.
I controlli e le misure di sicurezza non devono impedire la libera circolazione delle idee sul web. Il decreto Pisanu e altre
iniziative del governo fanno pensare che a qualcuno la libertà e la democrazia della rete non piacciano: noi sosteniamo, invece, che si deve protestare contro ogni bavaglio legislativo alla rete italiana. Vi invitiamo a manifestare il vostro sostegno alla rete libera, alla diffusione della banda larga e al superamento del digital divide, intervenendo sulla piazza telematica di www.millepiazze.blogspot.com e condividendo questo messaggio attraverso il vostro blog e le vostre pagine nei socialnetwork. Per una nazione libera e unita anche sul web.

Cosa fare qui adesso ? Semplicissimo. Nello spazio dei commenti puoi lasciare traccia del tuo passaggio nella piazza telematica: idee e proposte sono le benvenute.

Segnaliamo che hanno aderito alla nostra iniziativa anche:
Giuseppe Civati
Alessandro Gilioli
Marcello Saponaro
Metilparaben

ps la figura per il manifesto e' stata presa qui

Il volantino

Un prodotto d'esportazione


E così visto il succeso ottenuto in Italia, anche la rete, in Francia si organizza, contro Sarkò, con oltre 1550 iscritti ad oggi. Non sembra sia ancora stata decisa la data.

Sunday, December 6, 2009

"Il miglior corteo degli ultimi 150 anni"

E' un problema. Quando un partito non comprende i sentimenti della gente non puo' essere che cosi. Quella di ieri e' stata una manifestazione magnifica, pacifica, tranquilla. I numeri ? Non ne ho la piu' pallida idea, di certo eravamo tantissimi ed e' questo cio' che conta.
Chi non e' stato in grado di prendere rischi ci pensi, pensi di dover fare il segretario di un partito, che quella stessa persona ha il dovere di interpretare il pensiero del suo elettorato. Se e' cosi', Bersani ieri deve aver compreso di esserne lontano anni luce, cosi anche il "giovane" Raciti. E questo mi preoccupa un po' di piu'.

Saturday, December 5, 2009

No B day

...e a Roma splende il sole.

Tuesday, December 1, 2009

Mille Piazze, Mille Paste


Nell'ambito di Mille Piazze, ecco una bellissima iniziativa che speriamo di poter replicare su tutte le piazze d'Italia.

Il 13 dicembre (S. Lucia), dalle 10 alle 13, a Agrate Brianza, Bovisio Masciago, Desio, Limbiate, Lissone, Monza, Muggiò, Seveso.
Per info, rivolgersi a Lucrezia Ricchiuti, lucrezia.ri@libero.it

Friday, November 27, 2009

Il ddl in Piazza

Sembra che qualcuno abbia proprio deciso di procedere contro il DDL. Ecco i dettagli:


FACCIAMO IL PROCESSO AL DDL
Piazza Lima, 26 novembre ore 18.30

Il Giudice pronuncia la seguente

SENTENZA

nel giudizio di legittimità del disegno di legge n. S 1880, per violazione degli artt. 3, 24, 101 e 111 Costituzione,
visti gli interventi del difensore dell’imputato, dei difensori delle parti civili e infine del pubblico ministero.

* * * * *
IN FATTO
Il disegno di legge sulla durata indeterminata dei processi, presentato al Senato della Repubblica il 12 novembre 2009, introduce disposizioni che mirano, secondo le intenzioni del legislatore, a ridurre i tempi dei processi e quindi a garantire ai cittadini tempi rapidi di giustizia, con ciò dando piena attuazione all’art. 111 della Costituzione e all’art. 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
In particolare, la durata di ciascun grado di giudizio verrebbe ridotta a due anni, decorsi i quali si avrebbe l’estinzione del processo.
La garanzia della ragionevole durata del processo, inoltre, si attuerebbe, stando alla lettera della norma, con l’esclusione di certi reati e solo per le persone che sono incensurate.

Il Pubblico Ministero chiede la condanna di tale disegno di legge, sostenendo la lesione del principio di uguaglianza fra cittadini, del diritto ad agire in giudizio e vedersi garantita una risposta da parte dello Stato e dello stesso principio di ragionevole durata del processo.

IN DIRITTO
Innanzitutto occorre rilevare come dall’applicazione di queste norme che limitano la durata di ciascun grado di giudizio a due anni, vengano esclusi una serie di reati e una certa categoria di soggetti.

Quanto ai primi si sostiene che essi non debbano godere della riduzione dei tempi perché si tratta di reati gravi o di allarme sociale.
In questo modo si attua una discriminazione non solo fra chi ha commesso questi reati e chi no, ma anche tra le vittime dei primi e le vittime dei secondi, perché a queste ultime non verrà assicurata una risposta da parte dello Stato, a causa del limite di tempo oltre il quale il processo si estingue.
Sotto questo profilo, pur non volendo sindacare la sfera di discrezionalità del legislatore, non si può non rilevare come manchi una solida ragione giustificatrice intorno alla scelta di escludere dall’applicazione del disegno di legge alcuni reati e dunque togliere alla vittime di questi la possibilità di ottenere giustizia.

Quanto poi alla discriminazione che si attua con riferimento all’autore del reato, occorre sottolineare come sia fortemente lesivo del principio di uguaglianza la previsione di un trattamento diverso fra autori di reati sulla base della loro condizione personale.
Infatti chi ha riportato una precedente condanna o è delinquente o contravventore abituale o professionale non potrà usufruire del più vantaggioso regime di estinzione del processo.
Sotto questo profilo non si rintraccia, e neppure la difesa pare soffermarsi su questo punto, alcuna ragione giustificatrice che possa rendere ragionevole una simile scelta.

Inoltre occorre rilevare come effettivamente il mezzo predisposto, e cioè un meccanismo che estingue i processi, non corrisponda all’intenzione dichiarata del legislatore di velocizzare i tempi della giustizia. In questo modo infatti i processi non si faranno più.

A questo riguardo non si possono sottacere gli effetti di una simile riforma sul piano delle strategie difensive. Infatti la difesa degli imputati sarà portata ad allungare ancora di più i tempi del processo al fine di arrivare alla consumazione del termine dei due anni, dopo i quali il processo, appunto, si estingue.

In definitiva, dunque, il disegno di legge reca in sé uno strumento che si vorrebbe teso alla realizzazione del principio costituzionale della ragionevole durata del processo, ma che si rivela sproporzionato e dunque irragionevole rispetto all’obbiettivo di garantire l’attuazione del principio di ragionevole durata del processo, poiché si porta all’estinzione un numero rilevante di processi.

P. Q. M.
IL GIUDICE


condanna il disegno di legge n. S. 1880 per i capi di imputazione a lui ascritti, e cioè la violazione degli articoli 3, 24, 101 e 111 della Costituzione.
Per i motivi sopra esposti impone il ritiro dello stesso e dunque l’interruzione immediata del procedimento legislativo in corso.

Così deciso in Milano, nella sede del Tribunale ordinario di Zona 3.

Thursday, November 26, 2009

Mille Piazze si mobilita per i giovani avvocati

Wednesday, November 25, 2009

Mille Piazze a Arcore: La banda larga (21 Novembre)


"Mille Piazze e la democrazia che muove dalla rete"


Credo sia difficile non osservare come la rete abbia dilatato il concetto di comunicazione, integrando strumenti diversissimi ed e' innegabile, possiamo discutere su modi e modalita', come abbia anche aumentato le relazioni fra le persone.

Qual e' il punto fondamentale della rete: la sua liberta' intrinseca assieme alla sua mancanza di vincoli gerarchici che permette al singolo di poter partecipare ad armi pari, dando a tutti la stessa possibilita' nell'essere visibili.
Da qui scaturisce la potenzialita' democratica della rete che divide non piu' per fattori economici, quanto per fattori socio-culturali.

Allora da qui voglio far partire la discussione. Fino ad ora il partito non e' stato in grado ne' di anticipare le richieste ne' di saper condividere le opinioni di e con iscritti ed elettorato . Una inadeguatezza strutturale che e' evidenziata ancora di piu' dall'incapacita' di chi del partito si occupa a cui sfugge la velocita' di reazione della rete. E' qui che sempre piu' spesso le opinioni si formano per poi allargarsi. E' il caso del No-B day, e' il caso del nostro "Mille piazze ".
A queste iniziative si risponde spesso con " Noi a Berlusconi ci opponiamo con la linea politica". Senza entrare nel merito, m'interessa il concetto che viene lasciato per la gente, perche' a me piacerebbe capire che cosa questo voglia dire.
Le piazze e la linea politica non sono concetti/azioni che si escludono.
La piazza non ha il ruolo di dettare la linea politica ma solo di esserne, al limite, conseguente, esprimendo consenso o dissenso. Questo e' il suo ruolo. Per questo non capisco.

Chi ha vissuto come me l'esperienza di Scelgo Marino (il sito dei volontari per la campagna di Marino), direttamentem sa quale sia la voglia di partecipazione.
Scelgo Marino ha avuto 14 siti indipendenti, ha gestito migliaia di email, ha messo in contatto fra loro i volontari, ottenuto donazioni, e circa 2100 iscritti. Vorrei far notare che stiamo parlando di una mozione di un partito e di uno strumento non virale (come FB per intenderci).
Il tutto e' stato gestito centralmente da una decina di persone, tra cui mi piace menzionare Daniele Mazzini, ideatore del sito. Io stesso ho gestito e messo in comunicazione i circa 400 volontari del Lazio.

Questa esperienza ha creato una rete con delle aspettative forti di partecipazione.
Le Primarie sono state un successo, un successo in cui la gente ha lanciato un messaggio chiaro ovvero la necessita' di un profilo politico partecipato e identitario del Partito. Ma hanno avuto anche un altro merito: quello di aver risvegliato l'elettorato del centro sinistra. Ed e' questo il patrimonio che non possiamo permetterci il lusso di perdere.

Mille Piazze e' nato in una notte, da una frase di Pippo Civati che ha dato il la', ma che era nel pensiero di molti, ovvero quello di contrastare il potere dispotico del centro destra. In una notte abbiamo creato il manifesto, il logo, i volantini, il blog, l'evento su FB. In un paio di giorni abbiamo avuto oltre mille sottoscrizioni, ma soprattutto oltre 10000 inviti da parte di chi quell'evento ha sottoscritto.
Ha coinvolto moltissime citta', fra cui Milano, Roma, Torino, Genova, diverse federazioni, tra cui quella romana e decine di circoli sparsi in tutt'Italia.
La prima iniziativa che si e' svolta a Milano dopo soli tre giorni dal lancio ha raccolto 400 persone. In tutto abbiamo avuto una quarantina di piazze, distribuito volantini con informazioni semplici, come le conseguenze del processo breve, con slogan semplici come " Non c'e' solo lui".
Ecco, una iniziativa semplice, che si muove sul web, che raccoglie consenso sul web, ma che tuttavia crea la sensazione della presenza sul territorio di un partito.

Replicheremo ? certo che lo faremo e porteremo avanti il progetto.

Qual e', dunque, in generale, il senso di fare politica sul web ?
Il senso e' nel non lasciare uno strumento di lotta politica, il pericolo e' nel diventare populisti.
Noi, come partito, abbiamo un unico modo per non far diventare la "piazza" demagogia ed e' quello di diventarne protagonisti informando e lanciando temi specifici, ovvero orientando, suggerendo la trasformazione di quei fattori socio-culturali di cui parlavo all'inizio, accorciando le differenze.

Questo e' il senso di Mille piazze.

ps 25/11: In questo spirito, e' chiaro che condivido l'iniziativa del PD dell'11-12 dicembre. Mi aspetto che non rimanga isolata.

Sergio Gaudio

Mille Piazze a Schio





Tuesday, November 24, 2009

1000 Piazze (estratto da Repubblica.it)



ROMA - "Sempre i problemi suoi, mai i problemi nostri". Con un convitato di pietra: Silvio Berlusconi. Il Pd targato Pierlugi Bersani affronta la sua prima uscita di massa. Tra l'11 e il 12 dicembre i democratici si mobiliteranno in 1000 piazze italiane. Luoghi dove costruire "l'alternativa" all'esecutivo di centrodestra. In pratica quello che Rosy Bindi definisce "il primo appuntamento per il popolo delle primarie, quei 3 milioni di cittadini che in passato forse sono stati un po' abbandonati a sé stessi".

I manifesti preparati per l'iniziativa richiamano l'attenzione sulla situazione dei lavoratori ("un milione di disoccupati in più"), delle imprese ("a rischio 50mila piccole imprese e studi professionali"), e sulla sanità ("zero euro in finanziaria per la ristrutturazione e la costruzione di ospedali più moderni"), con uno slogan comune: "Sempre i problemi suoi, mai i problemi nostri".

I dirigenti del partito metteranno piede in tutta italia, ciascuno in una piazza in una diversa città.

Dopo la due giorni dei Circoli, il Pd convocherà per il 14 dicembre a Milano 1.000 propri amministratori locali: "Diremo no al Federalismo del governo fatto a parole, e sì a un federalismo dei fatti" spiega Letta. Con la proposta di "superare il Patto di stabilità interno" e consentire ai Comuni di investire nelle infrastrutture di loro competenza.


Di certo, noi ci saremo, faremo sentire la nostra voce, cosi come abbiamo fatto fino adesso. Richiamiamo l'attenzione del Partito anche sulla giustizia, perche' lo sfascio del sistema giudiziario, senza per questo sentirsi giustizialisti, e' anche un problema nostro.

Monday, November 23, 2009

Mille Piazze e 1000 Piazze

Il PD ha denominato la mobilitazione dell'11 e 12 dicembre, "Mille Piazze" (per l'alternativa).
Ne siamo contenti, certo. Invece di darci dei "movimentisti", pero' avrebbero potuto soltanto dire che l'idea era buona e appoggiarla subito come hanno fatto tanti circoli e federazioni. Bene comunque, anzi benissimo e avanti tutta adesso !


Sunday, November 22, 2009

Mille piazze per l’Italia: Broni


Mille piazze per l’Italia: PD di Fano




Mille Piazze : Scandicci piazza Togliatti

Thursday, November 19, 2009

I prossimi appuntamenti : Piazze per la Giustizia

venerdi 20 novembre
Bergamo ore 18 piazza V. Veneto
Prato ore 16 Piazza delle Bigonge

sabato 21 novembre
Milano ore 15:30 p.za S. Babila
Schio (VI) ore 18 in Piazzetta Garibaldi (vicino al Duomo)
Pescantina ore 10 in via C.A. Dalla Chiesa
Empoli ore 18 Piazza della Vittoria
Scandicci ore 11 Piazza Togliatti gazebo PD
Fano giardini ex Scuola Luigi Rossi (Piazza Amiani) con punto informativo Giustizia dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00
Lamezia Terme ore 18,00 C.so Giovanni Nicotera


Domenica 22 novembre
Vigevano (PV) Circolo Partito Democratico ore 9.30 Piazza Ducale
Castelvetrano ore 18 Via Vittorio Emanuele n. 102
Limbiate ore 10.30, via F.lli Cervi, ang. Via Piave
Broni ore 10.30 Piazza del Mercato
Bari ore 10:30 P.za della Prefettura

Come sempre, mandateci le vostre foto e iscrivetevi al gruppo Facebook

Le foto: TREVISO




Le foto: ROMA









Le foto: VARESE





Mercoledi 18 alle 18

Rassegna stampa: In duecento per dire no alla vergogna (da Varese News)
 
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